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Più alberi di gelso per uno sviluppo sostenibile: lo conferma uno studio di Science Direct

Più alberi di gelso per uno sviluppo sostenibile: lo conferma uno studio di Science Direct

Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscìo che fan le foglie del gelso ne la man di chi le coglie silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta su l’alta scala che s’annera contro il fusto che s’inargenta[…].
La sera fiesolanaGabriele D’Annunzio – Laudi, libro III: Alcyone

Uno studio pubbicato su ScienceDirect [Mulberry (Morus spp.): An ideal plant for sustainable development] lo conferma: ci vorrebbero piu’ alberi di gelso per uno sviluppo sostenibile. Il gelso (Morus spp. L.) è una specie di albero legnoso deciduo a crescita rapida della famiglia delle Moracee, originario delle colline himalayane dell’India e dellea Cina. Ad oggi ha una distribuzione molto ampia attraverso i continenti, grazie alla sua adattabilita’ ai diversi climi e alle diverse condizioni del suolo dovuta al suo sistema di radici forte che gli permette di resistere ai periodi di siccità e di ambiente sfavorevole.

Da secoli, il gelso è conosciuto come una pianta usata per la produzione di seta e per l’alimentazione degli animali domestici. Negli ultimi anni, questa specie di pianta ha innescato interesse e successo come pianta multiuso e viene sfruttata dalla sericoltura, dall’industria farmaceutica, dalla cosmetica, dalle aziende alimentari e delle imprese produttrici di bevande.

Fig. 8. (a). Processed products of mulberry leaf. (b): Processed products of mulberry fruits.

(a). Processed products of mulberry (b) Processed products of mulberry fruits.

Fig. 1. Role of mulberry as a multipurpose plant.

Role of mulberry as a multipurpose plant.

Questo studio mette in luce, invece, quali benefici apporta all’ambiente.

Il gelso nell’ecorestauro

Uno dei motivi per cui servirebbero più alberi di gelso per uno sviluppo sostenibile è la loro utilità per l’ecorestauro. Il gelso ha la capacità di crescere in condizioni ambientali avverse, con temperature che vanno da -30°C a 40°C e oltre. Il gelso del deserto, piantato con successo nelle aree desertiche dello Xinijiang, in Cina, ne è l’esempio. Questo ecotipo di gelso quindi, è raccomandato per il ripristino naturale di terre deserte vuote e praterie desertificate. Le piante di gelso sono anche utilizzate e dimostrate con successo per l’ecorestauro di terre salate e aree deserte pietrose.

Inoltre, il gelso è considerato la specie arborea più adatta per l’abbellimento delle aree urbane, poiché è resistente alle inondazioni , alla siccità e alle correnti di vento. Può essere facilmente coltivato in pianura, in collina e nelle valli. In città può essere coltivato lungo i bordi delle strade, lungo le rive dei fiumi, lungo le pianure alluvionali, nei parchi pubblici, nei giardini, ai margini delle colture dei campi, come alberi stradali e nelle aree dei circoli ricreativi.

Il gelso e gli inquinanti

Le foglie delle piante del gelso, invece, hanno una forte capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici, come l’anidride carbonica, il monossido di carbonio, il fluoruro di idrogeno, l’anidride solforosa e il cloro dell’atmosfera. Lo studio dimostra che il gelso può assorbire anidride solforosa di 5,7 g per ogni Kg di foglie secche. Inoltre, un gelso è un grado di assorbire 4162 Kg di anidride carbonica e rilasciare 3064 Kg di ossigeno ogni anno.

E questi sono solo alcuni dei motivi per cui bisognerebbe piantare più alberi di gelso per uno sviluppo sostenibile.

Il gelso per il fitorimedio

Le radici del gelso hanno un diametro maggiore vicino alla parte del fusto e diminuiscono rapidamente in dimensioni. Per questo motivo possono assorbire alte concentrazioni di inquinanti di carbonio e i metalli pesanti dal suolo. Hashemi e Tabibian (Application of Mulberry nigra to absorb heavy metal, mercury, from the environment of green space city, 2018) hanno studiato l’accumulo del mercurio nelle foglie, negli steli e nelle radici di Morus nigra . Hanno aggiunto il nitrato di mercurio in diverse concentrazioni (30,50, e 70 mg/L) nel suolo e successivamente hanno piantato alberelli di 2 anni di Morus nigra . Dopo otto mesi hanno separato ed essiccato le parti della pianta in un forno a 70°C e le hanno ridotte in polvere. In seguito, con il metodo della spettroscopia, hanno determinato i livelli di mercurio in ogni parte della pianta. I risultati indicano chiaramente che l’assorbimento del metallo mercurio avviene principalmente nelle radici. Dove appunto vi è maggior concentrazione del metallo rispetto alle porzioni di foglie e steli.

Dunque, il gelso e’ raccomandato per il fitorimendio dei terreni contaminati da mercurio, ma anche da piombo, cadmio, nichel, manganese, zinco, rame e cobalto. Queste capacità hanno fatto si che la pianta di gelso fosse usata in modo efficiente nel biorimedio degli inquinanti atmosferici nelle aree urbane e nel fitorimedio degli inquinanti di carbonio  nei siti di suolo contaminato intorno alle aree delle industrie e delle fabbriche chimiche.

Fig. 3. Role of mulberry in environmental safety approach.

Role of mulberry in environmental safety approach.

 

Fig. 2. Mulberry cultivation under diversified climates, soil conditions, land forms and at different altitudes.

Mulberry cultivation under diversified climates, soil conditions, land forms and at different altitudes.

 

Physiological, anatomical, and transcriptional responses of mulberry (Morus alba L.) to Cd stress in contaminated soi

Physiological, anatomical, and transcriptional responses of mulberry (Morus alba L.) to Cd stress in contaminated soil

Il gelso e la conservazione dell’acqua del suolo

Il gelso aiuta anche il mantenimento dell’equilibrio ecologico sotto la superficie del suolo, vitale per l’esistenza dei microbi del suolo, dei decompositori e di altri organismi. Per mantenere questo equilibrio sono fondamentali la disponibilità di acqua freatica, la capacità di trattenere l’acqua e la capacità di ritenzione idrica dei diversi suoli. Tutti questi sono benefici che può apportare un albero di gelso, grazie ancora al suo sistema di radicamento molto profondo e aggrovigliato.

Lo studio conferma che nelle terre e nei suoli mantenuti con piantagione di gelso, la riduzione del deflusso durante l’inondazione può essere fino al 10-20%. Invece, il deflusso annuale nelle piantagioni di gelso delle terre di pianura può essere ridotto del 38% in meno di 5 anni e del 91% in meno di 10 anni.

Dunque, alla luce di questi studi, servirebbero davvero più alberi di gelso per uno sviluppo sostenibile: come sempre la natura, da sola, sa rimediare ai nostri danni.

Fonti: ecobionews.eu Altri riferimenti: sciencedirect.com, Prodotti tipici Campani

Scarica lo studio Science Direct in pdf.

Leggi l’approfondimento di Domenico Letizia pubblicato dal settimanale “Lo Spessore” e intitolato “Lo sviluppo sostenibile e la coltivazione degli alberi da gelso” che riprende le analisi dello Studio “Razzino & Associati”.

 

Autorizzazione di sostanze e prodotti per il BIO

Autorizzazione di sostanze e prodotti per il BIO

Il Regolamento di esecuzione (UE)  2021/1165 del 15 luglio 2021 autorizza l’utilizzo di taluni prodotti e sostanze nella produzione biologica e stabilisce i relativi elenchi.

I prodotti e le sostanze che possono essere utilizzate nella produzione biologica definite dal Regolamento (UE)  2021/1165 riguardano:

  • sostanze attive in prodotti fitosanitari;
  • concimi, ammendanti e nutrienti;
  • materie prime per mangimi non biologiche provenienti da vegetali, alghe, animali o lieviti, o materie prime per mangimi di origine microbica o minerale;
  • additivi per mangimi e coadiuvanti tecnologici;
  • prodotti per la pulizia e la disinfezione;
  • additivi alimentari e coadiuvanti tecnologici;
  • ingredienti agricoli non biologici che possono essere utilizzati per la produzione di alimenti biologici trasformati;
  • coadiuvanti tecnologici per la produzione di lievito e di prodotti a base di lievito;
  • prodotti e sostanze utilizzati per la produzione biologica di vino.

 Il Regolamento (UE) 2021/1165 abroga il Regolamento (CE) n. 889/2008, ciò nonostante i sui allegati VII e IX  continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2023.

Inoltre, descrive la procedura per la concessione di autorizzazioni specifiche per l’uso di prodotti e sostanze in talune zone di paesi terzi.

Entrata in vigore e applicazione

Il presente regolamento entra in vigore il 5 agosto 2021 e viene applicato a decorrere dal 1° gennaio 2022. Tuttavia, per i prodotti per la pulizia e la disinfezione e gli ingredienti agricoli non biologici che possono essere utilizzati per la produzione di alimenti biologici trasformati, le disposizioni vengono applicate a decorrere dal 1° gennaio 2024.

 

ALLEGATI:

Regolamento di esecuzione (UE) 2021/1165 della Commissione  del 15 luglio 2021 che autorizza l’utilizzo di taluni prodotti e sostanze nella produzione biologica e stabilisce i relativi elenchi (GUUE del 16.7.2021 –  L 253).

Regione Campania semplificazione amministrativa del procedimento notifica bio

AGRICOLTURA BIOLOGICA – REGIONE CAMPANIA – Semplificazione amministrativa del procedimento di inserimento nell’elenco nazionale operatori biologici. Gestione delle “Notifiche di attività” in copia cartacea generate dal Sistema Informativo Biologico (SIB)

Registro obbligatorio per tutte le aziende agricole

Registro obbligatorio per tutte le aziende agricole

Il DPR n.55/2012 apportando delle modifiche al DPR n.290/2001, ha semplificato “i procedimenti per l’autorizzazione alla produzione, all’immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e coadiuvanti” al fine di garantire un uso sostenibile di tali prodotti. In particolar modo sono state modificate le norme relative al Registro dei Trattamenti Fitosanitari (il cosiddetto “Quaderno di Campagna”) e alle sue modalità di gestione.

La definizione di Quaderno di Campagna

Il Quaderno di Campagna, così come indicato al comma 3 dell’art.42 del DPR n.290/01, è un registro obbligatorio per tutte le aziende agricole che utilizzano prodotti fitosanitari per la difesa delle colture agrarie. Può essere compilato cronologicamente per colture diverse oppure in alternativa utilizzando una serie di moduli distinti, uno per ogni singola coltura.

La compilazione del registro dei trattamenti

Il Quaderno deve essere compilato dal titolare dell’azienda. Secondo quanto previsto dall’art.16 del D.Lgs 150/2012, nel Quaderno di Campagna bisogna riportare:

  • l’anagrafica dell’azienda;
  • la denominazione della coltura trattata e la sua estensione espressa in ettari:
  • la data del trattamento;
  • il prodotto fitosanitario utilizzato, specificando se di tipo tossico, molto tossico, nocivo, irritante o non classificato;
  • le sue quantità (espresse in Kg o in litri);
  • le avversità che hanno reso necessario il trattamento.

I trattamenti devono essere annotati entro il periodo della raccolta o, al più tardi, entro 30 giorni dalla loro effettuazione. Chi effettua trattamenti esclusivamente in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio è esentato dalla compilazione del registro.

Il registro va conservato almeno per 3 anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi, insieme alle fatture d’acquisto dei prodotti e alla copia dei moduli di acquisto con relativa classificazione di pericolo. La conservazione del registro dei trattamenti persegue finalità di verifica nell’ambito dei piani di monitoraggio e controllo ufficiale realizzati sul territorio.

Registro di magazzino e delle concimazioni

In aggiunta al registro dei trattamenti, gli aderenti al Piano di Sviluppo Rurale (PSR) e le aziende che ricadono in zone vulnerabili da nitrati sono tenuti anche alla compilazione dei seguenti registri:

  • Registro di magazzino e registro delle concimazioni per chi aderisce alla misura 214 (ambito agroambientale);
  • Registro delle concimazioni per chi aderisce alla misura 211 (indennità compensativa).

Ricordiamo che lo Studio Razzino & Associato fornisce il servizio di assistenza alla compilazione e di controllo dei registri, per l’adesione al servizio possibile contattarci telefonicamente o via e-mail ai nostri recapiti.