Londra cancella il certificato per i vini importati dalla Ue

Londra cancella il certificato per i vini importati dalla Ue

Le Autorità inglesi ieri (25 luglio 2021) hanno pubblicato un annuncio con il quale informano della sospensione del certificato per i vini importati dall’Unione europea.

I ministri – ha reso noto il governo – “si sono impegnati a ridurre la burocrazia per gli importatori di vino britannici”, con un risparmio stimato fino a 130 milioni di sterline all’anno. Una volta attuata, la modifica eliminerebbe l’obbligo di certificati VI-1 su tutte le importazioni di vino in Gran Bretagna, con un notevole risparmio per consumatori e imprese.

“La decisione – hanno aggiunto le autorità britanniche – eliminerà un peso significativo al nostro commercio di vino, il secondo più grande al mondo in termini di valore. L’analisi del settore suggerisce che i certificati VI-1 aggiungono 10 pence a ogni bottiglia di vino importato”.

“La Gran Bretagna è già un hub globale nel commercio internazionale del vino, sostenendo molti posti di lavoro in tutto il paese – ha dichiarato la Food and Drink Minister Victoria Prentis -. La cancellazione dell’obbligo di presentare certificati di importazione rafforzerà questa posizione”.

“Il commercio è la chiave per la crescita economica – ha detto il ministro del commercio internazionale Ranil Jayawardena -. Attraverso i nostri accordi commerciali, stiamo rendendo più facile per i consumatori britannici l’accesso a prodotti di alta qualità provenienti da tutto il mondo, incluso il vino, e stiamo abbattendo le barriere al commercio estero per aprire ancora più opportunità alle imprese britanniche sui mercati esteri”.

Una buona notizia per i consumatori che risparmieranno in media 10 pence sull’acquisto di ogni bottiglia di vino importata in Gran Bretagna. Il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali del Regno Unito (DEFRA) aveva infatti avallato un’analisi del settore che stimava appunto in 10 pence l’aggravio sul costo di ogni bottiglia di vino importato, descrivendolo come “un onere significativo” per il commercio del vino.

La Wine and Spirit Trade Association (WSTA) ha affermato che la decisione di eliminare i certificati VI-1 per tutte le importazioni di vino in Gran Bretagna è stata “un momento davvero storico” per il commercio del vino e un risultato fantastico”.

L’associazione si era spesa per più di due anni in una campagna contro quella che ha definito “una burocrazia inutile”, avvertendo che i certificati – oltre alla necessità di test di laboratorio sul vino – avrebbero bloccato le importazioni di bottiglie dell’Unione europea a seguito dell’uscita del Regno Unito dalla Ue.

Secondo la WSTA, il 99% del vino consumato nel Regno Unito è importato, il 55% proviene da nazioni dell’UE.

Foto Unsplash
Fonte: federvini.it

RuralCamp conclusa la prima tappa in Sicilia

RuralCamp conclusa la prima tappa in Sicilia

40 studenti universitari provenienti da varie regioni italiane, di cui 9 dalla Campania, sono stati protagonisti della tappa siciliana del RuralCamp, che si è svolta dal 21 al 23 luglio 2021.

L’iniziativa – promossa dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ed attuata dalla Rete Rurale Nazionale in collaborazione con i Programmi di Sviluppo Rurale (Psr) di undici Regioni, tra cui la Campania – ha consentito agli studenti selezionati di entrare in contatto con quattro aziende agricole ed approfondire così la conoscenza di pratiche agronomiche sostenibili e soluzioni innovative adottate dagli imprenditori grazie al sostegno offerto dal Psr Sicilia.

Un’esperienza sul campo, dunque, che ha visto i ragazzi, accompagnati dai propri docenti, partecipare attivamente non solo alle study visit, ma anche ad incontri con portatori d’interesse, laboratori pratici, esercitazioni e produzione di elaborati multimediali (per il programma completo clicca QUI).

RuralCamp, che proseguirà in Umbria dal 29 al 31 agosto, è la fase conclusiva del progetto Rural4University, promosso dal Ministero delle Politiche agricole nell’ambito del programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020 con lo scopo di “dare concretezza e sostegno ai fabbisogni di formazione specifica e informazione su sostenibilità e innovazione, e di far conoscere buone pratiche e casi di successo aziendali in tema di sviluppo rurale”.

Il progetto, che è a sua volta parte del più articolato Rural4Learning, ha come beneficiarie 17 università italiane con oltre 600 studenti e 25 docenti. A rappresentare la Campania tre atenei (Federico II, con il Dipartimento di Agraria; Salerno, con il Dipartimento di Farmacia; Sannio, con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie), 148 studenti e 5 docenti.

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Agrisocial Lab: agricoltura e inclusione dei soggetti fragili

Agrisocial Lab: agricoltura e inclusione dei soggetti fragili

Estratto del servizio trasmesso da 8News (tg di Canale 8) il 19 luglio 2021 – “Abbiamo già delineato un percorso di ristrutturazione del settore dell’agricoltura sociale, dobbiamo mettere in campo una serie di strumenti che siano in grado anche di razionalizzare gli interventi del pubblico”. E’ quanto ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, durante il convegno di presentazione dei primi risultati di “Agrisocial Lab”, svoltosi il 19 luglio 2021 a Capua presso la Masseria Giosole.

Il progetto è finanziato con risorse del Psr Campania e ha come scopo l’avviamento al lavoro e l’inserimento socio-educativo all’interno delle aziende agricole di persone a diverse fragilità, in particolare di soggetti con disabilità non gravi e non motorie.

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Foto tratta dalla pagina Facebook del Consorzio Luna Cooperativa sociale

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Autorizzazione di sostanze e prodotti per il BIO

Autorizzazione di sostanze e prodotti per il BIO

Il Regolamento di esecuzione (UE)  2021/1165 del 15 luglio 2021 autorizza l’utilizzo di taluni prodotti e sostanze nella produzione biologica e stabilisce i relativi elenchi.

I prodotti e le sostanze che possono essere utilizzate nella produzione biologica definite dal Regolamento (UE)  2021/1165 riguardano:

  • sostanze attive in prodotti fitosanitari;
  • concimi, ammendanti e nutrienti;
  • materie prime per mangimi non biologiche provenienti da vegetali, alghe, animali o lieviti, o materie prime per mangimi di origine microbica o minerale;
  • additivi per mangimi e coadiuvanti tecnologici;
  • prodotti per la pulizia e la disinfezione;
  • additivi alimentari e coadiuvanti tecnologici;
  • ingredienti agricoli non biologici che possono essere utilizzati per la produzione di alimenti biologici trasformati;
  • coadiuvanti tecnologici per la produzione di lievito e di prodotti a base di lievito;
  • prodotti e sostanze utilizzati per la produzione biologica di vino.

 Il Regolamento (UE) 2021/1165 abroga il Regolamento (CE) n. 889/2008, ciò nonostante i sui allegati VII e IX  continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2023.

Inoltre, descrive la procedura per la concessione di autorizzazioni specifiche per l’uso di prodotti e sostanze in talune zone di paesi terzi.

Entrata in vigore e applicazione

Il presente regolamento entra in vigore il 5 agosto 2021 e viene applicato a decorrere dal 1° gennaio 2022. Tuttavia, per i prodotti per la pulizia e la disinfezione e gli ingredienti agricoli non biologici che possono essere utilizzati per la produzione di alimenti biologici trasformati, le disposizioni vengono applicate a decorrere dal 1° gennaio 2024.

 

ALLEGATI:

Regolamento di esecuzione (UE) 2021/1165 della Commissione  del 15 luglio 2021 che autorizza l’utilizzo di taluni prodotti e sostanze nella produzione biologica e stabilisce i relativi elenchi (GUUE del 16.7.2021 –  L 253).

Campania, comparto vitivinicolo: tutte le ultime novità

Estratto dell’articolo pubblicato da Agronotizie.imagelinenetwork.com il 19 luglio 2021 – L’Assessorato Agricoltura della Regione Campania ha tre novità per le imprese del settore vitivinicolo: le prime due riguardano le domande di pagamento sul bando della misura 21 del Psr che, forte di un plafond di 7 milioni di euro, offre un sostegno per contenere gli effetti della crisi da Covid-19.

La terza novità è invece riservata a chi ha presentato domanda, poi ammessa a finanziamento, sulla misura di sostegno “Ristrutturazione e riconversione vigneti” dell’Ocm Vino per la campagna 2020/2021.


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Psr, formazione dei consulenti: al via la gara

Sul portale gare della Regione Campania è stato pubblicato il bando per la tipologia d’intervento 2.3.1 “Formazione dei consulenti” del Psr. L’obiettivo della gara è selezionare gli operatori economici cui affidare programmi di attività formative rivolte ai consulenti degli staff tecnici degli organismi di consulenza che operano nell’ambito della tipologia 2.1.1 “Servizi di consulenza aziendale”.

La formazione si realizzerà attraverso focus, seminari tematici e forum, che dovranno essere aperti a tutti i fruitori potenzialmente interessati: consulenti in primis, ma anche formatori, ricercatori, imprese agroalimentari e loro rappresentanze, funzionari della Pubblica Amministrazione e rappresentanti della società civile.

Il termine ultimo per la presentazione delle istanze è fissato per le ore 13.00 dell’8 novembre 2021.

Ai potenziali beneficiari della tipologia 2.3.1 “Formazione dei consulenti” è richiesta innanzitutto l’implementazione, sulla base di uno specifico accordo di partenariato, di una rete di enti, imprese e organizzazioni in grado di svolgere le funzioni dell’Akis (in italiano Scia – Sistema per la Consulenza e l’Innovazione in Agricoltura). Questo sistema deve prevedere la compartecipazione di componenti pubbliche (enti di ricerca, istituzioni regionali, enti locali, istituti tecnici, centri di eccellenza, etc.) e private (organismi di consulenza, enti di formazione, enti di ricerca, imprese, organizzazioni di produttori, associazioni di categoria, etc.) in modo da assicurare il servizio alle migliori condizioni: la pluralità dei soggetti garantisce, infatti, l’ampliamento delle conoscenze trasferibili e, di conseguenza, la maggiore efficacia dell’azione dei consulenti formati.

La tipologia 2.3.1 “Formazione dei consulenti” del Psr mira dunque alla creazione di “ecosistemi della conoscenza” potenzialmente in grado di soddisfare i fabbisogni di aggiornamento dei consulenti e delle imprese destinatarie dei servizi di consulenza attraverso le seguenti attività:

  • attività di aggiornamento, dimostrative e di assistenza tecnica basate sul rilevamento dei fabbisogni delle singole imprese e condivise da tutti gli attori potenzialmente interessati dei sistemi cui sono riferiti i lotti oggetto della gara (Zootecnia e produzioni di origine animale, Ortoflorofrutticoltura, Colture mediterranee, Cerealicoltura e colture industriali, Turismo rurale e sistemi di accoglienza locale);
  • stesura di linee guida e manuali di buona prassi, supporti tradizionali ed innovativi all’attività formativa e all’aggiornamento;
  • attività di ricerca a supporto del punto precedente;
  • attività di ricerca “tailor made” su specifici fabbisogni manifestati da gruppi di imprese;
  • attività di informazione e disseminazione delle innovazioni disponibili finalizzate ad una migliore applicazione delle soluzioni tecnologiche e procedurali proposte;
  • creazione di reti di imprese e reti fra imprese, enti di ricerca ed altri operatori della conoscenza.

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Psr Campania, una transizione da oltre 600 milioni

Estratto dell’articolo pubblicato da Agronotizie.imagelinenetwork.com il 16 luglio 2021 – Per il biennio di transizione 2021-2022 il Psr Campania disporrà di una dotazione finanziaria di oltre 601,5 milioni di euro. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, sulla sua pagina Facebook.

“Circa la metà delle risorse – ha specificato Caputo – saranno impegnate in misure agroambientali per accompagnare le imprese nella sfida della sostenibilità ambientale e per meglio contrastare il cambiamento climatico”.


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Piano anti-Covid, nuova proroga per le aziende florovivaistiche

Novità per due avvisi pubblici che danno attuazione delle misure di sostegno alle aziende agricole, della pesca e di specifici comparti dell’agricoltura previste nel “Piano per l’emergenza socio-economica della Regione Campania”.

Parliamo dell’avviso – adottato con decreto n. 175 del 20 maggio 2021 e dell’importo di 6 milioni di euro (per saperne di più clicca QUI) – che prevede l’erogazione di un contributo una tantum a fondo perduto (bonus) a favore delle imprese del comparto florovivaistico regionale e dell’avviso – adottato con decreto n. 169 del 14 maggio 2021 (per saperne di più clicca QUI) – per la conferma del bonus da parte delle micro e piccole imprese agricole, florovivaistiche e del comparto bufalino già beneficiarie degli avvisi di cui al decreto n. 97 del 19 maggio 2020 e che, a seguito di verifiche post-concessione, sono destinatarie di un procedimento di revoca non ancora divenuto definitivo per il non rispetto della condizione di “non essere impresa in difficoltà alla data del 31/12/2019” (art. 2 reg (UE) 702/14 – punto 14 lett.re a) o b), p).

Con decreto dirigenziale n. 229 del 19 luglio 2021 la Regione Campania ha disposto, per entrambi gli avvisi, la proroga al 30 agosto 2021 dei termini per la presentazione delle istanze, che il decreto n. 216 del 29 giugno 2021 aveva slittato ad oggi 20 luglio 2021.

La domanda di partecipazione si intenderà presentata in tempo utile se acquisita al protocollo dei Centri di Assistenza Agricola (Caa) non oltre le ore 23:59 del 30 agosto 2021.


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Agricoltura, rapporto Ue: cresce il reddito, permangono le differenze

Il periodo 2007 – 2018 ha visto la crescita del reddito agricolo medio nell’Ue, che ha raggiunto 35.300 euro per azienda agricola e 22.500 euro per unità lavorativa annua nel 2018. Ma il dato non è uniforme: esistono, infatti, differenze marcate tra i vari paesi dell’Ue e in base al tipo di agricoltura, sesso, età e livello di formazione degli imprenditori agricoli.

E’ quanto emerge dal rapporto “EU Farm economics overview”, pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione europea: si tratta una panoramica dei principali sviluppi economici nelle aziende agricole europee tra il 2007 e il 2018 sulla base dei dati raccolti dalla Rete d’Informazione Contabile Agricola (Rica).

 Nel periodo analizzato, il valore della produzione agricola, sia per le colture che per la produzione zootecnica, è aumentato rispettivamente del 34% e del 36%. L’incremento del reddito agricolo è stato più che proporzionale: in termini di reddito per unità lavorativa annua, il reddito medio più alto (22.500 euro) è stato registrato nel 2018 con un incremento del 41% rispetto al 2007.

Sul fronte delle differenze tra territori, il reddito più elevato per unità di lavoro annuo (Ula) è stato conseguito nel nord-ovest dell’Ue (Benelux e nord della Francia) mentre il più basso nella parte orientale (Ucraina, Polonia e Repubbliche baltiche).

Significative anche le differenze tra i comparti: le aziende specializzate in allevamenti avicoli, vino, orticoltura e produzioni lattiero-casearie hanno registrato un reddito per Ula superiore alla media Ue nel 2018. Al di sotto della media, invece, il dato per le aziende agricole a coltura permanente (esclusi i produttori di vino), le aziende specializzate nell’allevamento di bestiame al pascolo (esclusi i produttori di latte) e le aziende miste.

Grazie alla diffusione delle colture risultate più redditizie (orticole e vino), l’Italia si posiziona all’ottavo posto in classifica per il reddito netto medio delle aziende agricole e al quarto posto, dopo Olanda, Belgio, Lussemburgo, per quanto riguarda il reddito per unità di lavoro familiare.

L’analisi ha rilevato che, in media, le aziende agricole gestite da donne hanno conseguito un reddito per Ula inferiore del 38% rispetto a quelle gestite da uomini. Sul fronte della formazione, le aziende gestite da manager con formazione agricola di base o completa hanno un reddito per Ula più elevato (+ 59%) rispetto a quelle con manager che hanno solo esperienza pratica.

Di particolare interesse il dato relativo all’età. Le aziende agricole gestite da manager di età pari o inferiore a 40 anni hanno prodotto in media un reddito più basso. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei paesi dell’Ue il reddito più basso è stato conseguito dalle aziende agricole gestite da manager over 60. Questa differenza a livello nazionale è principalmente dovuta al fatto che la maggior parte dei giovani agricoltori dell’Ue si concentra in paesi con livelli di reddito inferiori alla media.

Sempre nei giorni scorsi, la Commissione europea ha pubblicato l’ultima relazione sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’Ue. “Con i progressi significativi della campagna vaccinale contro la Covid-19 in tutta l’Ue – si legge sul portale della Commissione europea – Rappresentanza in Italia – i servizi di ristorazione riaprono e le restrizioni di viaggio vengono gradualmente revocate. Si prevede che ciò avrà un impatto positivo sul turismo quest’estate e sul consumo alimentare dell’Ue in generale” (per la news completa clicca QUI e per maggiori informazioni QUI).

Immagine tratta dall’ “EU Farm economics overview”

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Sei Gal della Campania per il progetto “Vot – Villages of Tradition”

Estratto dello speciale trasmesso da Lira Tv il 14 luglio 2021 – Si è svolta il 10 luglio 2021 a Giffoni Valle Piana, presso la sede del Gal Colline Salernitane, la presentazione del progetto di cooperazione transnazionale “VoT – Villages of Tradition”, sostenuto dal Psr Campania e che vede come partner altri cinque Gal della Campania: il capofila Partenio, Casacastra, Cilento Rigeneratio, Serinese Solofrana e Terre Protette.

VoT è sostenuto dal Psr Campania e mira al consolidamento e all’ampliamento dell’offerta turistica dei villaggi locali attraverso il proseguimento e il rafforzamento dell’azione comune di valorizzazione e promozione del patrimonio, della cultura rurale e dell’offerta di accoglienza.


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Foto del Borgo medievale di Terravecchia tratta da tiraccontounviaggio.it

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